Certe mattine, saltando tra un gradino all'altro con l'ombrello, mi pare di planare come jack, alla ricerca di piccoli e strani vinili rotanti. Alla radio sento della crisi.
in tv vedo missili che colpiscono panetterie.
in america, scopro, ce gente pagata per convincere altra gente che gli scienziati sono dei farlocchi.
Nel mio paese, ce una casa senza finestre, dove tanta gente dorme assieme.
il mio gatto si rotola su un cuscino, a fianco del calorifero.
dei muratori si murano vivi.
oggi arriveranno i parenti a pranzo, e mangeremo, e berremo vino.
piove, la serra che sto costruendo è a buon punto, e ci coltiverò tutto il possibile,
e così farò nel giardino,
e nel mio paese, dove pianto pruni.
Coltivare mi sembra l'unica cosa che posso fare.
leggo del mondo e vedo che è tutto qui,
la vita è complicata, e il mio estremo tentativo di trovare una
filosofia che me la faccia semplice mi pare stupido.
allora coltivo. imparo a farlo, e lo faccio.
tolgo un lauro e pianto un nocciolo.
tolgo un poligono e pianto un pero.
tolgo un ailanto e pianto un melo.
mi sembra sia l'unica cosa che posso fare.
se compro, se uso, se spendo, alimento quel mostro,
che è anche in me, in tutto ciò che compone il mio essere.
un natale falso è commerciale, sento din don, la canzone di natale di emergency.
occhei, è natale.
Ogni volta che leggo qualcosa di tuo, soprattutto negli ultimi tempi, mi convinco del fatto che tu abbia un dono.
RispondiEliminaSento le descrizioni ed i pensieri che esprimi come qualcosa di estremamente reale, concreto, vero.
Non ho la minima idea di come tu riesca a farlo. Quello che sono è che sono davvero felice che tu porti avanti tutto questo.
Grazie, davvero